Cos'è uscito questa settimana
Le nostre scelte musicali le trovi su Spotify nella nostra playlist. Si chiama Halibut, ovviamente. Ti consigliamo di aprirla prima di iniziare e di tenerla come sottofondo durante la lettura.
Lorde - Solar Power
Internet è impazzito giovedì sera dopo essersi reso conto che c’era un nuovo video di Lorde sul suo profilo YouTube, esattamente quando un nuovo brano dal titolo Solar Power era appena diventato disponibile sugli store digitali, per poi impazzire di nuovo nella mattina di venerdì quando la copertina del singolo è stata censurata su alcuni siti. La notizia non è stata preannunciata sui social della cantante, i cui ultimi post risalgono al 2018. La giovane neozelandese è stata disco di platino negli Stati Uniti — ma il singolo Royals, pubblicato nel 2013, ha collezionato due dischi di platino anche in Italia — ha avuto un successo abbastanza inaspettato e attorno a lei si è creata una fan-base agguerritissima e completamente innamorata. L’ultimo singolo, oltre a rendere la gente pazza non è particolarmente interessante se non per il fatto che sia di Lorde. Diciamo che forse la cosa più bella sono i meme che sono nati sull’onda della censura alla copertina:
Migos - Vaccine
A dicembre 2020 si era parlato molto del video in cui Offset diceva a TMZ di non fidarsi del vaccino per il coronavirus. Non sappiamo se nel frattempo il rapper abbia cambiato idea, ma sappiamo che è appena uscito Culture III, il terzo capitolo della serie iniziata quattro anni fa e il pezzo che ti abbiamo messo in playlist oltre a rimandare alla situazione che stiamo affrontando da un anno e mezzo dimostra che Quavo, Offset e Takeoff non hanno mai perso il gusto per l’autocelebrazione. “We makin' money in quarantine.”
Tropea - OWO
Un singolo super estivo tra il pop e l’elettrodance italiana, tra l’italiano e l’inglese per i milanesi Tropea. La prossima data del gruppo sarà il 19 giugno, a Milano, al nuovo Magnolia estivo ritrovato.
Buena Vista Social Club - Vicenta
Non ci siamo sbagliati: è proprio un nuovo brano dei Buena Vista Social Club. Vicenta è un inedito registrato durante le sessioni originali del 1996, una composizione classica di Compay Segundo che segue la storia di un incendio che, il 1° aprile 1909, ha distrutto quasi tutto il villaggio di La Maya, vicino a Santiago de Cuba. A settembre 2021, per i 25 anni dall’uscita del famosissimo album omonimo ne sarà pubblicata una nuova edizione con ulteriori tracce inedite. Se vuoi ripercorrere la storia del progetto, sul loro sito ufficiale trovi il racconto di come ha fatto un gruppo di ex musicisti, ormai in pensione, a registrare in sette giorni un disco che ha fatto la storia, ha venduto 8 milioni di copie vendute e ha segnato la nascita della Cuba-mania.
Mahmood - Dei
Per cambiare un po’ ti consigliamo innanzitutto quest’intervista ad Alessandro pubblicata su Avvenire (Sì, Avvenire) dove racconta i suoi ultimi due anni e la concezione del nuovo album Ghettolimpo, uscito ieri. Per questa volta useremo la formula un disco personale, sperando non ce ne vorrai, perché Mahmood esplora le sue radici non solo per la metà egiziana, quella più conosciuta, ma anche per quella sarda da parte di madre, oltre a continuare a creare una nuova idea di pop italiano. Nel brano T’amo, a lei dedicato, compare il coro femminile di Orosei, paese di origine della sua famiglia. Non mancano poi brani più ballabili come la stessa Ghettolimpo o la opening track Dei, e due featuring con Elisa e il francese Woodkid.
Populous - Vita Lenta
Ieri è uscito Stasi, “una suite ambient e downtempo che rappresenta ‘rallentamento, riflessione e ripresa’.” Un album che, come dice lo stesso Populous, spera “potrà aiutarci a guarire la nostra anima, come ha guarito la mia.” Vita Lenta è il pezzo in playlist per ricordarti ancora di prendertela con calma e non pensarci più. Ma c’è anche una pagina Instagram omonima perfetta da sfogliare durante l’ascolto:
You Might Have Missed
In questo documentario realizzato dal Financial Times discografici e produttori spiegano come lo streaming e la pandemia abbiano accelerato i cambiamenti dell’industria musicale negli ultimi anni — qui puoi vedere la versione sottotitolata in italiano pubblicata il 10 giugno da Internazionale.
Linkini
Il festival francese Solidays, anche quest’anno annullato a causa della pandemia, ha deciso di organizzare un’edizione in versione ridotta completamente gratuita ma riservata solo a dottori e infermieri. Per poter partecipare gli uomini e le donne che lavorano in ospedale e che sono stati fondamentali nei mesi più duri del virus dovranno iscriversi sul sito del festival e vincere il sorteggio. Dal 1999 l’evento organizzato dall’associazione Solidarité SIDA prevede una 3 giorni di concerti e incontri come metodo di auto-finanziamento per le proprie iniziative volte alla lotta contro l’HIV-AIDS. Ma il festival rappresenta anche un luogo di prevenzione e informazione, rivolta a un pubblico sempre molto giovane. Nel 2013 sono stati raccolti 2 milioni di euro, mentre nell’ultima edizione pre-COVID i partecipanti sono stati 220 mila.
Ora puoi ascoltare una radio interamente curata da Brian Eno. Si chiama The Lighthouse ed è disponibile sul servizio di streaming radiofonico Sonos Radio HD. Ovviamente si parlerà moltissimo della carriera dell’artista esplorandone la discografia, le ispirazioni attuali e i progetti inediti. Parlando della musica selezionata il produttore ha spiegato che “le sequenze di musica si generano automaticamente, quindi anche il ritmo dell’ascolto sarà strano e particolare.”
Sono iniziati gli Europei di calcio e su Rolling Stone Paolo Madeddu fa il punto sulle canzoni utilizzate nel corso degli anni per pubblicizzare la manifestazione. Dall’inascoltabile More Than a Game di Towe Jaarnek & Peter Jöback (1992) alla cafonissima Endless Summer di Oceana (2012), la storia dei pezzi ufficiali degli Europei è fatta di canzoni pacchiane che contengono generici messaggi di fratellanza. Tutti i pezzi hanno come denominatore comune l’essere diventati molto popolari per un brevissimo lasso di tempo, salvo poi scomparire istantaneamente dalla nostra memoria non appena le partite sono finite. Il brano di quest’anno si intitola We Are The People ed è stato realizzato da Bono e The Edge in collaborazione con... Martin Garrix. Il testo di We Are The People è “autenticamente consolatorio, con evidenti richiami alla pandemia ma anche ai tanti guai di un continente abbacchiato.” Noi l’abbiamo trovato impalbabile e ci è sembrata una canzone già sentita e risentita, siamo abbastanza convinti che non entusiasmerà troppo neanche te.
E se l’unica cosa salvabile di Summertime — su Netflix è appena uscita la seconda stagione — fosse la colonna sonora, ovvero una tonnellata di It-pop, da Frah Quintale a Carl Brave, passando per Ariete, Fulminacci, Colombre, Venerus e tutti quelli che ti vengono in mente? Benedetta Minoliti, su Billboard, la butta lì: “la serie ha un po’ quell’effetto già visto. Racconta una storia che fa ridere gli ormai trentenni fan di Baby e Step e fa annoiare la Generazione Z. Quello che però si salva, nella serie prodotta da Cattleya per Netflix, ambientata sulla riviera romagnola, è la colonna sonora.”
Ti abbiamo parlato molte volte del problema che hanno gli artisti, soprattutto minori, con le piattaforme di streaming tipo Spotify. Gli ascolti vengono pagati pochissimo e non vengono pagati nemmeno a loro ma ai rights holders, cioè alle aziende che possiedono i diritti sulle canzoni (tipo le case discografiche). Una soluzione potrebbe essere fornita da PurpleThrone, la nuova piattaforma fondata da Aziz M. Bey, che afferma di pagare le royalties più alte dell’intera industria musicale. Il meccanismo è semplice, puoi caricare le tue canzoni su PurpleThrone pagando 9,99 dollari per ogni canzone caricata e in cambio PurpleThrone ti pagherà direttamente gli ascolti in PurpleCoin.
Guida breve ai tutorialisti di YouTube. Su Rivista Studio Athos Zontini racconta come sia cambiato nel corso degli anni il modo di insegnare la musica sulla piattaforma e quanto questa abbia influenzato il modo in cui si insegna (e si impara) a suonare uno strumento: “Finalmente, tra cover e tutorial, oltre a sentire la musica potevi anche guardare le mani del chitarrista e capire cosa stava suonando senza doverti scervellare da solo. L’egemonia di YouTube si è imposta con la naturalezza fredda delle cose inevitabili. Più che una rivoluzione un segno dei tempi, per dirla con Prince.”
Vorresti andare a un festival ma non sai quale scegliere? Noi ti consigliamo questo:
Videini
Forse non lo sapevi, ma a quanto pare Mac DeMarco è per il 25% italiano. Mentre partecipava alla serie YouTube The Cave del producer Kenny Beats ha deciso, giustamente, di creare un rap italo-americano gangster perché “se esistono nei film, perché non dovrebbero esserci anche nella musica?” Noi non siamo completamente d’accordo, però ti mettiamo il video in newsletter così che tu possa farti un’opinione. E poi DeMarco fa sempre molto ridere.
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Alla prossima!
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